2016 - Aperte la torre di Castello e chiesetta di S. Leonardo


Storia e architettura
A est della torre del castello sorge la chiesetta di San Leonardo, ad una sola navata con una pianta a trapezio che si stringe verso l’altare. Dedicata a un santo di origine franca, venne probabilmente costruita come cappella privata legata al castello di Orezia, lungo il lato orientale, come altre chiese castellane della zona. L’edificio è attribuibile all’XI secolo, ma ha subito molte modifiche: la maggior parte dei rimaneggiamenti avvenne nel XVII secolo, come risulta dall’iscrizione sulla facciata principale della chiesa riportante la data del 26 settembre 1740. Venne rialzata ed allungata prima nel Cinquecento, periodo cui risale l’affresco della Madonna datato 1567, e modificata nel Seicento con la riformulazione della facciata, della volta e dell’altare in stucco con la Madonna fra i santi Leonardo e Antonio da Padova. Forse in origine potrebbe essere stata proprio la chiesa privata della famiglia Paruzzi-Cattaneo; si trova traccia di tale legame dal fatto che un Paruzzi fu il committente di un affresco del XV sec. posto sulla parete meridionale della chiesa ed ancora presente nonostante il suo cattivo stato di conservazione. Per la chiesa di San Leonardo venne redatto un questionario relativo alla visita pastorale del 1611, da cui si evinceva il pessimo stato di manutenzione della costruzione e la presenza di due finestrelle tamponate sul prospetto laterale; si faceva inoltre riferimento al fatto che non si celebrasse al suo interno l’eucarestia, probabilmente perché pericolante, ma che gli abitanti desiderassero ristrutturarla già allora per dedicarla a cappella pubblica. Si presume che la zona dell’altare sia più recente: quest’ultimo intervento avrebbe allungato la chiesa ad est, estendendo la parte del solo altare e aggiungendo successivamente la sagrestia, la parte più nuova, dove è presente un magazzino a piano terra di proprietà privata. Inoltre, anche se non documentato, sembra che un sacerdote, dopo aver ottenuto fondi dai propri fedeli, incominciò a sistemare la chiesa, ricostruendo il tetto e togliendo anche i cancelli che dividevano la parte del pubblico da quella dell’altare.

L’intervento di recupero
D'intesa con la Soprintendenza si è suddiviso in lotti l’intervento completo dopo aver scoperto affreschi di particolare pregio al di sotto dell’intonaco delle pareti interne nord e sud, fino a un’altezza di circa 2 metri, che sarebbe opportuno conservare per il loro valore storico-artistico. La Parrocchia si riserva quindi la possibilità di intervenire anche sulla conservazione degli affreschi interni, ricercando ulteriori contributi. L’intervento ha pertanto interessato il consolidamento statico della chiesa, il restauro conservativo della copertura, di tutte le facciate esterne ad esclusione della parte inferiore fino a un’altezza di circa 2,50 metri, il restauro della sacrestia e del soffitto voltato fino al cornicione, escludendo le pareti laterali e l’altare. Il consolidamento della chiesa ha previsto l’inserimento di tre tiranti con chiavi d'acciaio in corrispondenza degli archi interni. Il restauro della copertura ha compreso la rimozione di alcune parti della grossa orditura di legno, l’inserimento dell’assito di legno con guaina impermeabilizzante e la sostituzione delle tegole marsigliesi ormai irrecuperabili; la lattoneria è stata interamente sostituita. Nella sacrestia si è provveduto alla rimozione del solaio pericolante e alla ricostruzione del solaio di legno. L’intervento di restauro delle pareti laterali esterne ed interne è stato eseguito mantenendo i materiali originari senza alterare il carattere architettonico del manufatto.