Sulla vicenda dei forni crematori arriva un’altra pesante bocciatura per la Giunta di Dervio. Dopo la Regione Lombardia, che non aveva accolto la domanda presentata dal Comune nel dicembre 2020 per realizzare due di questi impianti in paese, anche il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) della Lombardia ha respinto il ricorso che era stato presentato, contro la decisione della Regione, dal Comune di Dervio e dalla società che avrebbe voluto costruire i forni crematori all’interno del cimitero del paese.
Nell’udienza del 2 dicembre 2021, le cui motivazioni sono state pubblicate ieri, il TAR lombardo ha ritenuto il ricorso assolutamente infondato in quanto la Regione aveva escluso la domanda presentata dal Comune di Dervio per la mancanza di requisiti fondamentali ben specificati nel bando pubblicato: ciononostante la Giunta derviese aveva comunque inviato la propria domanda di partecipazione al bando e successivamente aveva promosso il ricorso contro la decisione di Regione Lombardia. “A fronte della riscontrata carenza di requisiti previsti dagli atti regionali” - così scrive il TAR – “la Regione altro non poteva fare se non ritenere inammissibile (e, quindi, escludere dalla procedura) l’istanza presentata dal Comune di Dervio”. Il TAR ha respinto quindi tutte le argomentazioni del Comune disponendo il pagamento delle spese del giudizio, da compensare tra le parti in causa.
Il Comune non avrebbe dovuto nemmeno imbarcarsi in questa vicenda, che invece non solo ha avviato senza che fosse nel programma amministrativo e senza aver prima consultato la popolazione e il Consiglio Comunale, ma che sta cercando comunque di perseguire in tutti i modi andando contro la volontà espressa da ben 1.167 cittadini (ma di certo molti di più, perché la raccolta firme venne interrotta una volta superata la soglia simbolica del 50% dei votanti alle ultime elezioni comunali) che avevano firmato la petizione del gruppo consigliare di minoranza “Insieme per Dervio” dichiarandosi contrari alla realizzazione di forni crematori in paese.
Restano ancora sullo sfondo tante domande senza risposta. Come mai Dervio ha accettato senza indugi la proposta di soggetti privati di costruire i forni, che era stata appena scartata dal Comune di Colico? Perchè è stato predisposto anche il progetto della struttura, che ha certamente comportato l’impiego di risorse professionali non indifferenti, nonostante non fosse richiesto dal bando regionale? Come mai ci si è affidati a soggetti che non operano nel settore ingenerando dubbi mai ufficialmente chiariti? Perché la Giunta ha continuato a difendere il progetto nonostante l’avversità della gente, la mancanza di requisiti e la bocciatura regionale, arrivando fino a proporre il ricorso al TAR? Come mai la Giunta ha voluto ingaggiare una battaglia legale con la Regione, a suon di lettere e di carte bollate, nonostante l’esito apparisse scontato?
Ma la lotta contro l’assurdo progetto dei forni crematori in centro paese a servizio di centinaia di Comuni non è ancora finita, perché la Giunta, nel silenzio più totale, ha recentemente inserito la previsione dei forni crematori nella programmazione urbanistica, all’interno del piano cimiteriale, per farsi trovare pronta nel caso in cui la Regione pubblichi nuovi bandi per la costruzione di crematori. Continueremo ad opporci a questa possibilità contando sul sostegno dei cittadini.