Le polemiche pretestuose del Sindaco sull'acqua


Anche sulla questione acqua il sindaco, pur avendo altri argomenti a disposizione, ha voluto tirare in ballo la passata amministrazione finendo per dire delle cose non vere. Il sindaco afferma che le ultime analisi effettuate dal Comune sulle fontane della Sedeia e di via Valvarrone risalirebbero al 2010. È falso, visto che poi cita analisi del 2016. Ma allora perché dirlo? Dice anche che il Comune non ha effettuato impegni di spesa per analisi dopo il 2010: ma per forza, dal 2010 è subentrata nella gestione dell’acquedotto la società intercomunale Lario Reti, che ha effettuato periodicamente e gratuitamente le analisi sull’acquedotto comunale ma anche, su richiesta della precedente amministrazione, su fontane alimentate da altre sorgenti. Poi il sindaco (dimenticando di avere appena detto che non sarebbero mai state fatte analisi) se la prende coi risultati di quelle pubblicate nel 2016 sul notiziario comunale, dicendo che sarebbero state fuori norma. I parametri batteriologici che determinano la potabilità o meno dell’acqua secondo la legge sono escherichia coli ed enterococchi, indicatori di possibile contaminazione fecale, che devono essere assenti. Ed ecco i valori dei campioni analizzati allora, dei quali su DervioInforma vennero pubblicati i parametri chimici: 0 escherichia coli e 0 enterococchi sia per la fontana della Sedeia che per le fontane di via Valvarrone e Corenno (anche se in effetti, solo in quest’ultima, una prima analisi aveva rilevato 1 enterococco, ma dopo pochi giorni, e prima della pubblicazione su DervioInforma, l’analisi era stata ripetuta confermando la potabilità dell’acqua, grazie all’intervento effettuato nel frattempo per risolvere tale problema). Questi dati sono pubblicati sul sito comunale, e anche in questo caso quindi ci chiediamo: perché affermare poi una cosa non vera? Ora le tre fontane sono risultate non potabili, molto probabilmente a causa dell’alluvione di 3 mesi fa. Ciò nonostante le analisi sono state fatte solo il 22 agosto, quando l’alluvione è stata il 12 giugno e il 17 giugno il sindaco scriveva che “non risultano problemi” ad alcuni cittadini che chiedevano se fossero stati effettuati test di potabilità dell’acqua da vari punti di approvvigionamento: nonostante le sue rassicurazioni, i Derviesi avrebbero bevuto da queste tre fontane dell’acqua non potabile. Quindi, nel caso, avrebbe fatto almeno lo stesso errore che contesta ad altri. Per quanto riguarda gli esiti di non conformità rilevati negli anni, mai relativi all’acquedotto di Dervio (la cui potabilità è fuori discussione) ma a singole fontane e in particolare alla rete di Corenno, di competenza di Lario Reti, va detto che le comunicazioni relative sono state affidate ad avvisi in loco e le varie situazioni sono state affrontate d’intesa col gestore dell’acquedotto, sempre intervenuto a ristabilire condizioni di potabilità, tanto che le analisi rifatte di solito dopo pochi giorni risultavano regolari. Anche qui va però segnalata la leggerezza del sindaco, almeno a livello di comunicazione, nel ritenere “non potabile” qualsiasi campione con un valore non conforme, anche se di poco. Secondo la legge invece alcuni parametri, anche se non conformi, non inficiano la potabilità ma influenzano solo la qualità dell’acqua, mentre le informazioni diffuse in questi giorni hanno generato confusione e timori eccessivi nella popolazione. A differenza di quello che si è lasciato intendere, il Comune si è sempre interessato e lo standard di qualità delle nostre acque si sta innalzando nel tempo grazie a un insieme diversificato di motivi per i quali ringraziamo il gestore dell’acquedotto, Lario Reti, che ha sempre operato bene secondo le norme e ha recentemente eseguito investimenti per centinaia di migliaia di euro su impianti e tubi di distribuzione alle case, altrettanto importanti per fornire acqua di buona qualità all’utente finale. Proprio a Corenno, Lario Reti ha concordato con la precedente amministrazione la sostituzione dei tubi dell’acquedotto, da effettuarsi in corrispondenza dei lavori di rifacimento della piazza che però non sono ancora stati avviati. Il resto è acqua passata.