Nel Consiglio Comunale del 10 giugno, insieme alle interrogazioni sulla situazione dei rimborsi post alluvione e a quella sui ritardi nei lavori per la fibra ottica, il gruppo di minoranza “Insieme per Dervio” ha formulato un’interrogazione sulle procedure di protezione attuate per i dipendenti comunali contro i rischi di contagio da Corona Virus, in relazione ad un episodio del 7 maggio nel quale, come riportato dal comunicato della stessa polizia locale, 3 vigili si erano recati per dei rilievi presso l'abitazione di una persona per scoprire solo dopo che fosse sottoposta ad isolamento e sorveglianza domiciliare per il Corona Virus, circostanza che portava poi anche i tre vigili coinvolti ad essere posti in quarantena al proprio domicilio.
Nell’interrogazione abbiamo manifestato la nostra solidarietà alle persone coinvolte. Ma ci siamo chiesti anche un’altra cosa: considerato che il Sindaco riceve quotidianamente dalle autorità sanitarie una relazione sull’andamento del Corona Virus con l’elenco nominativo delle persone contagiate, in quarantena o sottoposte a misure sanitarie restrittive, e che è il responsabile della Polizia Locale, gli abbiamo chiesto se dall’inizio dell’emergenza Corona Virus siano state adottate procedure tali da impedire ai vigili in servizio esterno ogni contatto non adeguatamente protetto con persone contagiate o in quarantena, e come venga verificata preventivamente l’identità delle persone che i dipendenti debbano incontrare nell’espletamento delle proprie funzioni e l’eventuale loro presenza nell’elenco delle persone contagiate, in quarantena o sottoposte ad altre misure sanitarie restrittive. Tali verifiche dovrebbero essere finalizzate ad evitare ogni contatto non adeguatamente protetto tra i dipendenti comunali e persone che possano eventualmente generare, anche involontariamente, un contagio.
La stringata risposta che abbiamo ricevuto è stata che “tutte le procedure consentite dalla normativa vigente sono state adottate. La Polizia locale quotidianamente riceve l'aggiornamento inviato al sindaco dalla Prefettura sulla situazione Covid”.
Sia chiaro: la nostra richiesta aveva il solo scopo di fare luce su quanto accaduto senza accollare responsabilità a nessuno, ma la risposta ricevuta ci ha lasciato alquanto perplessi, portandoci a fare alcune considerazioni. Se è vero che tutte le procedure sono state adottate, non si capisce come la verifica della positività al virus di una persona con cui si era soffermata la polizia locale sia stata effettuata solo al rientro in ufficio degli agenti, e non, come avrebbe suggerito il buonsenso, prima ancora di recarsi presso il suo domicilio. E’ evidente come ci sia stato un errore di valutazione che avrebbe potuto essere potenzialmente grave, implicitamente ammesso nel momento in cui si è dovuto mettere in quarantena i vigili che erano intervenuti. Non pensiamo che una procedura corretta di gestione del personale comunale comprenda il fatto di inviarli senza una protezione più che adeguata a casa di una persona positiva al virus per poi doverli lasciare a casa in quarantena.
Il fatto di aver dovuto rinunciare per due settimane ai vigili ha costituito un danno economico per l’Ente e un disservizio ai cittadini, se pensiamo che, proprio nei giorni successivi, l’Amministrazione ha avviato la distribuzione dei pass per i parcheggi a pagamento, e che l’assenza dei vigili ha causato lunghe code ai cittadini con una perdita di tempo non indifferente.
Ma proprio questa circostanza ci fa sorgere un’altra domanda. Visto che le procedure non hanno evidentemente funzionato, cosa sarebbe potuto succedere se i vigili non avessero scoperto neanche dopo di essere stati a contatto con persone positive al Coronavirus, e se malauguratamente fossero stati contagiati ed avessero continuato il loro lavoro, che nei giorni successivi prevedeva la consegna dei pass per i parcheggi, che ha visto centinaia di derviesi (e non) stazionare lungamente proprio presso l’ufficio di polizia locale?
Come altre migliaia di cittadini derviesi abbiamo diligentemente rispettato le numerose prescrizioni che ci sono state date in questo periodo a livello nazionale, e gli ancor più numerosi vincoli che ci sono stati imposti dal Comune. E’ per questo che ci saremmo aspettati che proprio dal Comune ci fosse un’attenzione maniacale al rispetto di tutte le procedure possibili e immaginabili atte a preservare da un eventuale contagio la salute di dipendenti ed utenti dei servizi comunali.
Per tutto ciò che è accaduto non facciamo nessun rilievo a chi ne è risultato coinvolto, ma raccomandiamo di adottare tutti i necessari accorgimenti affinché non si ripresentino più tali situazioni, e lo scampato pericolo (perché è così che lo dobbiamo definire) dia utili insegnamenti per il futuro anche in ambiti molto diversi da questo.